Avere a cuore tutti i bambini, i ragazzi e gli adulti, a prescindere dai loro limiti e problemi, e portarli verso lo sviluppo del proprio potenziale è ciò che per me significa la parola "educare". In questo articolo ti spiego perché credo che l'educazione non sia affatto comandare, imporre e forzare le persone a crescere secondo un modello esterno.
Don Milani e la Scuola di Barbiana
Don Lorenzo Milani è stato un sacerdote ed educatore italiano noto per il suo lavoro nel campo dell'istruzione e della pedagogia. Nato il 27 maggio del 1923 a Firenze, è diventato famoso per il suo impegno nel migliorare l'istruzione per i bambini svantaggiati.
Don Milani è stato assegnato come parroco nella piccola comunità di Barbiana, in Toscana, nel 1954. Qui ha fondato una scuola per i ragazzi del posto, la "Scuola di Barbiana", che aveva l'obiettivo di offrire un'istruzione di qualità ai della classe operaia, emarginati dal sistema scolastico tradizionale. La scuola di Barbiana era aperta a tutti, indipendentemente dalle condizioni socio-economiche. Sulla porta è affisso il messaggio “I care”: per Don Milani è il motto della migliore gioventù americana, significa “Mi sta a cuore” ed è l’esatto contrario del motto fascista “Me ne frego”.
L'approccio pedagogico
L'approccio pedagogico di Don Milani era basato sull'idea di un'educazione inclusiva e orientata alla giustizia sociale. Egli sosteneva che ogni bambino avesse il diritto di ricevere un'istruzione adeguata e che i sistemi educativi dovessero essere adattati per soddisfare le esigenze dei singoli studenti.
Don Milani ha attuato metodi innovativi nella sua pratica educativa. Ha promosso l'apprendimento attivo, coinvolgendo gli studenti in attività pratiche e concrete che riflettevano la realtà della vita quotidiana. Inoltre, ha incoraggiato il coinvolgimento dei genitori e della comunità locale nel processo educativo.
Nel contesto della società italiana degli anni '50 e '60, caratterizzato da profonde disuguaglianze sociali e da un sistema educativo fortemente elitario, don Milani ha sollevato l'attenzione sulla disparità nel sistema educativo e ha lavorato per rendere l'istruzione accessibile a tutti, indipendentemente dalla loro provenienza sociale. Don Milani ha influenzato molte persone con il suo lavoro, dimostrando che l'educazione può essere uno strumento per il cambiamento sociale e per la lotta contro l'ingiustizia.
Lettera a una professoressa
Nel 1967, insieme agli alunni della Scuola di Barbiana, Don Milani scrisse il libro "Lettera a una professoressa". In questa lettera, indirizzata a una sua ex insegnante, ha criticato apertamente il sistema scolastico e ha sottolineato l'importanza di un'educazione inclusiva che valorizzasse le esperienze e le necessità dei ragazzi provenienti da ambienti svantaggiati.
Il suo approccio pedagogico si basava sull'idea che l'educazione dovrebbe andare oltre la semplice trasmissione di conoscenze accademiche e promuovere la consapevolezza sociale, la partecipazione attiva e la lotta per la giustizia. Don Milani credeva che la scuola dovesse essere un luogo in cui i giovani potessero sviluppare una coscienza critica e diventare agenti di cambiamento nella società.
La figura di don Milani ha avuto un impatto duraturo sulla pedagogia contemporanea, soprattutto in Italia, e ha ispirato numerosi educatori e pedagogisti, me compresa, nel praticare un'educazione basata su inclusione, equità e giustizia sociale.
Dott.ssa Liliana Colletti